Negozi compro oro

Il fenomeno crescente del compra-oro, cosa c’è alla base? Andiamo a vederlo affrontandio le varie tematiche
Le attività del “compra-oro” sono in continua crescita e le statistiche non fanno che ribadirlo. Si parla di un incremento davvero alto soltanto negli ultimi tre anni ed è accessibile davvero a tutti.

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Se dobbiamo guardare alla principale causa di questo fenomento, non possiamo che far ricorso all’attuale situazione economica che l’Italia sta vivendo. I soldi scarseggiano e quando si fa forte il bisogno di ricavare un pò di denaro, il modo più immediato è sicuramente quello di vendere l’oro. Come metallo nobile e prezioso, viene valutato bene e il ricavato può aiutare il cittadino a sopportare meglio questo momento di crisi.

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Le banche hanno difficoltà a dare prestiti e se lo fanno, gli interessi sono così alti da scoraggiare una persona che vive al limite della sopravvivenza. È normale rivolgere il pensiero a quei beni spesso affettivi che, se venduti, possano portare ad un profitto immediato.
L’aumento di queste attività sul mercato è direttamente proporzionale alla sua richiesta, ormai è diventata un attività facile, utile e molto redditizia all’imprenditore che si accinge a seguire tale strada.
Il compra-oro è essenzialmente un luogo dove è possibile vendere i propri beni senza correre il rischio di vederselo svalutare proprio sotto il naso. Che il commerciante vi specula sopra, non è difficile da credere visto che ogni impresa si basa (giustamente) sul ricavato personale. Ma è importante capire quale siano le basi di queste attività non sempre ben viste e fino a che punto possono spingersi per guadagnare sopra questi scambi.

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Com’è organizzato un negozio Compro Oro
Chi è interessato a vendere l’oro non bada molto a cosa poi ci viene fatto dopo, se l’intenzione è quella di liberarsene poco importa di cosa succederà. Ma con l’aumentare di questo fenomeno e il continuo incremento di richieste che vedono questa tipologia di mercato attualmente in vetta nelle classifiche del commercio in espansione, sorge spontanea la domanda “cosa c’è realmente dietro?”
La risposta certa non esiste, anche perchè non tutti i commercianti agiscono nello stesso modo e sarebbe ingiusto anche solo pensarlo. Ma dopo tutti i controlli effettuati dalla Guardia di Finanza si può dir con sicurezza che una buona percentuale di “compra-oro” agiscono per vie illegali.
Le accuse sono molte, da riciclaggio di denaro sporco a contrabbando. I registri fiscali non vengono quasi mai compilati correttamente e il denaro in nero che circola all’interno di questi luoghi tocca delle cifre davvero impressionanti.
Essenzialmente un compra-oro si limita ad acquistare i beni preziosi di chi si rivolge a loro. Lo valutano a seconda della purezza (la percentuale reale d’oro che si trova nella lega) e pagano al grammo ciò che ritirano. Attualmente il mercato prevedere un compenso davvero alto e appetibile per tutti coloro che possiedono un pò di questo metallo nobile, e intanto le pance di questi imprenditori crescono a dismisura…
Una volta ritirato, l’oro viene mandato nelle ditte specializzate che lo fondono e lo mettono nuovamente in commercio, pagando comunque una somma davvero ottima all’impresa che l’ha portato. In questo modo, l’oro che entra sporco (traffici illeciti) ne esce pulito sottoforma di monete sonanti.

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Come aprire un Compro Oro
L’alta richiesta che vi è attualmente nel mercato dell’oro, sempre collegato al bisogno dei cittadini di venderlo, non è l’unico motivo per cui queste piccole realtà imprenditoriali negli ultimi anni stanno spuntando come funghi. Ciò che stimola e invoglia una persona ad aprire il compra-oro è la facilità con la quale si può dare il via a questo tipo di vendita diretta. Basta iscriversi alla camera di commercio, cihedere una licenza alla questura ed essere incensurati. E il gioco è fatto. Pochi investimenti iniziali e tanto riscontro economico dopo, chi non sarebbe attratto da una simile opportunità?
Come vi sono i compra-oro disonensti che speculano nel mondo del contrabbando, ci sono anche coloro la cui unica intenzione è assicurarsi un buon futuro economico in maniera limpida e a prova di legge. Di per se il compra-oro non può essere definita una criminalità legalizzata, in quanto ogni individuo ha una propria etica e c’è chi, semplicemente, sfrutta questa occasione solo perchè è facile farlo.
Che poi vi siano dei pregiudizi generalizzati non è da criticare, quando le stime ci ricordando che più del 60% di queste attività non sono in regola, è facile guardare con un occhio di riguardo chi si accinge ad entrare in questa economia un pò oscura.
Le leggi per adesso lasciano il campo libero a tutti, mantenendolo di facile accesso. Tutti possono diventare titolari di un compra-oro (se incensurati e con un minimo di denaro per poter comunque avviare l’attività), ma i controlli si fanno più ferrei e tutti i giri illegali che vi sono dietro vengono man a mano scoperti.

Compro-oro o gioielleria?
Il compra-oro e la gioielleria sono due attività commerciali agli antipodi. La prima, come dice la parola stessa, si limita a comprare oro ed argento per poi rivenderlo alle grandi industrie, il gioielliere invece vende questi beni e in alcuni casi lo compra ai propri clienti (spesso sottoforma di un buono utilizzabile per acquistare nuovi oggetti).
Che il compra-oro abbia messo in crisi le gioiellerie d’Italia, è un dubbio ben fondato. Nonostante si occupino di due realtà differenti, è facile capire che, se una persona ha bisogno di denaro (e quindi arriva a vendere i proprio beni personali) difficilmente poi si recherà in una gioielleria per comprarne oro o altri ninnoli. Ormai è diventata un epidemia generale quella di sbarazzarsi degli oggetti preziosi, invogliata dalle neo-attività di cui tanto si parla negli ultimi anni e dalla crisi che sembra non avere più una fine.
Il bisogno urgente di denaro non si può ignorare e per questo che, volenti o nolenti, chi ha davvero bisogno deve rivolgersi necessariamente a questi tipi di commercio e accettare alcune piccole truffe ce spesso è impossibile riconoscere senza una preventiva analisi di tutto l’oro che stiamo per dar via.
Si può in un certo senso annunciare che il periodo degli investimenti sull’oro, per alcuni, è terminato, ed è iniziato quello di usufruirne monetizzandolo.
La crisi aumenta: i compra-oro aprono e le gioiellerie chiudono o sono prossime a farlo. Tutto condito dall’aumento di una criminalità e di un evasione fuori dagli schemi convenzionali.

Quali sono le truffe più comuni del compra-oro?
La truffa più comune che si può riscontrare in qualsiasi negozio di compra-oro (e ve ne sono davvero moltissimi) è quello di trovarsi pagata una somma nettamente inferiore alla valutazione reale dell’oro.
Le bilancie sono truccate, segnano probabilmente da 0,5 a 2 grammi in meno del peso reale. Impossibile che il cliente lo veda visto che questi strumenti di precisione hanno la caratteristica di mostrare il peso solo dalla parte del venditore. Spesso chi vende il proprio oro non ha dimestichezza in questo settore e non prende in considerazione la possibilità di pesarlo prima per contro proprio, così da non dover incorrere in scoccianti fregature.
Quando ci rivolgiamo un esperto, siamo soliti fidarci di questa persona anche se non la conosciamo e si allontana troppo spesso il pensiero che ci siano anche persone disoneste. Pesare la propria merce prima di venderla è un passo fondamentale e magari, visto che la prudenza non è mai troppa, farlo valutare da più persone.
Altra truffa è quella di registrare più soldi di quanti effettivamente il privato ha percepito dalla vendita dei suoi beni personali. In questo modo quei soldi che “mancano” vengono messi puliti nelle casse del compra-oro.
Nonostante la soluzione migliore sarebbe quella di non rivolgersi affatto a questo genere di attività, si sa che purtroppo delle volte non si può fare altrimenti. Inoltre c’è da ricordare che vi sono persone oneste anche tra di loro e con un pò di pazienza è possibile rivolgersi a qualcuno che intende semplicemente portare avanti il loro lavoro in maniera limpida (entro le regole che vigono per tutti i settori commerciali).