Grecia: S&P all’attacco

 

A seguito del via libera delll’Eurogruppo alla quinta tranche di aiuti contemplati dal piano di salvataggio internazionale, gli analisti di S&P hanno avvisato le Borse sul fatto che l’ eventuale piano di ristrutturazione del debito, ipotizzato dalle banche francesi porterebbe ad un fallimento del Paese, benché «selettivo». Tale ammonizione ha costituito un forte colpo per le Borse e l’euro, che è sceso a 1,4510 dollari, ma non è stata molto presa in considerazione dal dal governo di George Papandreou che reputa le case di rating come vere e proprie «agenzie di speculazioni. Atene ha molti debiti, circa 350 miliardi di euro, e le banche potrebbero contribuire alla sua salvezza grazie al rinnovamento del 70% dei titoli in loro possesso con altri bond trentennali, oppure , anche, con titoli a cinque anni.
L’Europa ha risposto a S&P sostenendo che la presenza dei privati su base volontaria influisce in maniera decisiva alla riduzione delle necessità finanziarie di Atene, scongiurando, così possibili default selettivi. Già lunedì e martedì prossimo si dovranno mettere per iscritto alcuni punti fondamentali dall’Eurogruppo e dall’Ecofin, e , secondo il portavoce del commissario Ue agli Affari Economici e Monetari Olli Rehn, c’è già armonia e unione tra le banche che sono interessate a ciò.

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