In Svizzera l’oro rientra!

La Svizzera a differenza di altri paesi è sempre stata rigida sul alcune politiche interne, i cittadini a differenza di altri paesi hanno un peso politico notevole, questo crea i presupposti perché il governo centrale possa rimodulare alcune decisioni in favore del consenso popolare.
Come molti paesi, in questi ultimi anni, la Svizzera ha proseguito in una politica che ha previsto la cessione delle proprie riserve d’oro presso banche di altri paesi, un trand che è proseguito nel corso degli anni, una decisa tendenza che sembra ora volersi arrestare, infatti a novembre verrà fatto un referendum per porre la questione al popolo.
Esattamente il 30 novembre, i cittadini della Svizzera verranno chiamati a pronunciarsi sulle riserve auree del loro stato, gli verrà chiesto di esprimere un parere preciso, in pratica se la banca centra possa continuare ad spostare le riserve auree verso altri paesi, oppure al contrario debba adottare una politica molto diversa.
La proposta prevede che la banca centrale elvetica debba mantenere almeno il 20% delle riserve auree attive, nell’intento dei promotori del referendum, emerge una chiara a e decisa posizione, quella di invertire il trand che ha caratterizzato l’azione della banca centrale in questi anni.
Ricordiamo che tra il 2000 e il 2005, la banca centrale ha venduto qualcosa come 1400 tonnellate d’oro, l’intento più generale è quello di tenere sotto controllo l’azione della banca centrale, evitando che nel corso del tempo possa magari stampare moneta, sottoponendo la moneta a una progressiva svalutazione.
Far rientrare in patria l’oro, vorrebbe dire evitare future svalutazioni della moneta, i promotori del referendum, puntano a una moneta forte, secondo il loro punto di vista, a lungo andare una politica basata su una moneta forte, dovrebbe portare dei vantaggi, eliminando gli ipotetici svantaggi che mettono in evidenza quelli che sono contro la moneta forte.