Oro: investire con i futures sull’oro

 

I futures sull’oro sono dei contratti secondo i quali avviene la compravendita dell’oro in un momenti ben preciso, ma che hanno validità fino alla data di scadenza. In questo modo, l’investitore non è vincolato a pagare immediatamente, ed il venditore non è obbligato a consegnare l’oro in quel preciso momento. Lo scambio avviene alla scadenza del contratto, che di solito è entro i tre mesi dall’acquisto dei futures.
In questo lasso di tempo, entrambi speculano: infatti, entro la scadenza, chi ha comprato vuole vendere, e chi ha venduto vuol comprare. Scaduto il termine, l’unica cosa da fare è il bilancio delle perdite e dei profitti. Il vantaggio di questo sistema è che si possono negoziare quantità maggiori rispetto a quelle che si possono fare dopo la compravendita.


Con questo tipo di contratto è d’obbligo il margine, ovvero il deposito che viene pagato ad un intermediario con la funzione di garante. Varia dal 2 al 20% del valore contrattuale, e serve per tutelarsi da un eventuale pagamento in ritardo. Il prezzo, infatti, potrebbe variare, e di conseguenza il contratto non risulterebbe più conveniente.
Nel caso in cui, dopo aver chiuso il contratto, il prezzo dell’oro subisce un ribasso, il compratore dovrà pagare più margine, e non può rifiutarsi. Ecco quindi il lato negativo dei futures: una negoziazione di questo tipo è sempre più costosa del prezzo iniziale che un investitore si prefissa.
I tre contratti futures più utilizzati sono tre: quello del NYMEX, il New York Mercantile Exchange, del CBOT, Chicago Board of Trade, e quello del TOCOM, il Tokio Commodity Exchange. Nel caso dei primi due, le quotazioni sono ovviamente espresse in dollari ed il valore dell’oro viene misurato in once. Un’oncia equivale a 31,104 grammi, ed il valore del contratto è di 100 once Troy.